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  • NOH Suntag

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    Forgetting Machines presents rephotographed funerary portraits found on the tombs of those who died during the 5.18 Democratization Movement, in Gwangju’s old cemetery. Such portraits are often kept outdoors in glass boxes, and have been damaged by the weather over time. The tombs are those of victims killed by soldiers during the Movement, whose remains were temporarily buried while the Movement was still unfolding. It was not until the end of the military dictatorship in 1987 that the massacre of civilians was recognized, and it took another ten years for May 18 to become a national memorial day. It was then, in 1997, that a cemetery for the remains of the victims of the uprising was finally built. However, some families declined authorization to move the remains of their beloved to the new cemetery until an official apology for the massacre was issued.
    Noh deliberately selected portraits that have faded over the past fifteen years, and contextualizes them using different images that depict remembrance. These images are described in a statement by the artist that is part of the installation. Forgetting Machines functions as an assemblage of imagery that questions what is forgotten and remembered in the processes of memorialization and commemoration.

    Noh Suntag (1971, Corea) è un artista contemporaneo che lavora con il documentario e la fotografia. Il suo lavoro esplora le risonanze della guerra di Corea nella società contemporanea e quanto profondamente la divisione della Corea abbia permeato la vita quotidiana del popolo coreano. È interessato a esaminare il modo in cui chi detiene il potere può interpretare la storia e sottolineare la guerra e la divisione come capitoli fissi della storia.

    “Forgetting Machines”presenta ritratti funebri rifotografati trovati sulle tombe di coloro che sono morti durante il le lotte per la democratizzazione del 18 maggio, nel vecchio cimitero di Gwangju. Tali ritratti sono spesso conservati all’aperto in scatole di vetro e sono stati danneggiati dalle intemperie nel tempo. Le tombe sono quelle delle vittime uccise dai soldati durante il Movimento, le cui spoglie furono temporaneamente sepolte mentre il Movimento era ancora in corso. Non è stato fino alla fine della dittatura militare nel 1987 che il massacro di civili è stato riconosciuto e ci sono voluti altri dieci anni perché il 18 maggio diventasse un giorno di commemorazione nazionale. Fu allora, nel 1997, che fu finalmente costruito un cimitero per le spoglie delle vittime della rivolta. Tuttavia, alcune famiglie hanno negato l’autorizzazione a trasferire le spoglie dei loro cari nel nuovo cimitero fino a quando non ci fossero state delle scuse ufficiali per il massacro.
    Noh ha selezionato ritratti sbiaditi negli ultimi quindici anni e li contestualizzati utilizzando diverse immagini raffiguranti ricordi. Queste immagini sono descritte in una dichiarazione dell’artista che fa parte dell’installazione. “Forgetting Machines” funziona come un insieme di immagini che mette in discussione ciò che viene dimenticato e ciò che viene ricordato nei processi di memoria e commemorazione.